Sta a ciascuno di noi rimanere con gli occhi aperti per non perdere queste tracce per essere consapevoli, e non burattini manovrati senza capacità critica.
Su questo blog c'è qualche traccia, il resto non dovete mai smettere di cercarle voi.

sabato 14 giugno 2008

Il traffico di animali da laboratorio

L’attività della vivisezione ha centinaia di ramificazioni per ottenere vantaggi economici, miglioramenti delle carriere professionali e prestigio tra i quali il fatto che ottengono lucro da essa. Una di queste ramificazioni è lo sporco affare del traffico di esseri viventi e senzienti-come cani, gatti, scimmie di ogni tipo, topi, ratti, cavalli, maiali-che finiscono le loro povere vite in dolorosi esperimenti.
Negli anni 70-80-90 in spagna per fino si ammetteva che si prendevano gatti e cani abbandonati, dei canili e dei popoli per usarli negli esperimenti. Queste dichiarazioni furono fatte dopo che in spagna furono approvate le leggi che proibiscono questo tipo di pratiche. Tra gli altri centri, lo ammisero l’ Hospital La Paz de Madrid nel 1989 tramite Ignacio Álvarez, scienziato del centro, e l’ Hospital Ramón Cajal di Madrid che ammise anche di usare animali dei canili.Però sono cose più comuni di quello che sembra. Il dottor James Wyngaarden del Istituto Nacional de la Salud de EE.UU. scrisse in una pubblicazione della prestigiosa American Medical Association che ogni anno sono catturati circa 200000 gatti e cani delle strade per essere messi nelle mani dei vivisettori. Crediamo che la cifra sia di molto superiore. Nel 1989 la Comunità di Svizzeri

Antivivisezionisti con una documentazione poco meno che incredibile:migliaia di cani e gatti che erano stati presi dalle strade, rubati dalle case o comprati ai loro padroni-che volevano disfarsene-furono ammucchiati in gabbie, caricati su camion e mandati ai laboratori di vivisezione della Svizzera e Germania.Il traffico era diretto da un certo Erich Stock, trafficante tedesco, che negli anni 70 e 80 vendette un numero incalcolabile di animali alle multinazionali di Basilea e ad altri laboratori Svizzeri. I clienti di quest’aguzzino erano così tanti che aveva grandi registri per segnarsi le sue consegne giornaliere. In Germania tra i suoi clienti vi erano i più grandi istituti di ricerca e le più grandi case farmaceutiche come Hoechst, la Behring-Werke di Marbug(Gremania), la Chemiewerke di Hamburgo, Merck AG di Darmstadt, L’ Instituto de Biochímica di Frankfurt, etc. Tra gli svizzeri vi erano Ciba-Geigy, Hoffmann-La Roche, Sandoz, Universita di Basilea, Università Instituto Battelle di Ginevra, etc.

Erich Stock aveva un gruppo di persone che gli procuravano una gran quantità di “merce”.Gli animali si ammucchiavano nei capanni del soggetto in questione dove, ammucchiati l’uno sopra l’altro, maltrattati e privi dell’assistenza più necessaria si ammalavano e si contagiavano l’un l’altro.Erano prevalentemente cani e gatti malati di patologie virali quelli che venivano mandati ai laboratori.Alcuni avevano piaghe alle zampe e sulla schiena, come si poteva vedere in qualche fotografia.Al contrario, i filmati mostrano i momenti di sofferenza quando le gabbie contenenti cani e gatti venivano caricate sui camion per l’ultimo viaggio senza ritorno.Gli animali terrorizzati, increduli e disperati dovevano patire lunghi viaggi da una parte all’altra della Germania e fino alla Svizzera, con un unico destino:il laboratorio.

I più fortunati erano quelli che morivano durante il viaggio dato che evitavano la fase peggiore della loro vita. Quando i clienti avevano bisogno di animali selezionati, per esempio selezionati tra quelli di un allevamento, Erich Stock aveva la soluzione: egli stesso importava la “merce”.Si riforniva da una ditta cecoslovacca, la Velaz di Praga, specializzata nell’allevamento di cani beagle, gatti e altri animali.Una specialità della Velaz era vendere animali già “preparati”, a seconda della richiesta del cliente.“Preparati” vuol dire che gli animali hanno già subito, nel momento in cui lasciano l’allevatore, particolari operazioni allo scopo di evitare lavori supplementari ai laboratori.Solo per dare un’idea, citiamo una frase di un documento mandato dalla Velaz a Erich Stock.Questi aveva preso alcuni beagle per soddisfare l’ordine di un laboratorio. La frase della Velaz, commerciale, fredda e lapidaria è la seguente:”Le mandiamo una cagna senza occhi” (documentazione Eckart, 1989).E questa non è un’eccezione, è la norma.Tutti i principali allevamenti del mondo mandavano animali precedentemente operati se il cliente lo richiede e con un aumento delcosto.

Quello che segue sono estratti delle lettere scambiate in vari anni fra alcuni laboratori svizzeri ed Erich Stock.Tutte le lettere menzionate sono nelle mani della Comunità di Svizzeri Antivivisezione.Hoffmann-La Roche (Basilea) : « Confermiamo le precisazioni al telefono di oggi riguardo il nostro ordine del 24/08/72, stiamo chiedendo 40 gatti vaccinati contro la rabbia che stanno in quarantena per 30 giorni, circa 20 maschi e 20 femmine, peso minimo 2,5 kg, prezzo 60 marchi tedeschi per animale, consegna il 19/09/72”.Lettera datata e firmata 25agosto 1972.
Il 28 novembre 1972 Hoffmann-La Roche chiedeva « 100 gatti sani, di peso superiore ai 2,2 kg », ammassati e diretti alla stazione tedesca di Basilea (Badischer Bahnhof), dove verrebbero controllati da un esperto della “polizia veterinaria”.Lettera firmata da un certo Hurlimann, in rappresentanza della multinazionale.
Sandoz (Basilea): « Vi comunichiamo che abbiamo bisogno di 30 gatti alla settimana, peso minimo 2 kg, prezzo 25 marchi ciascuno, imballati in scatole non restituibili di un marco tedesco ciascuna, prima consegna entro il 26/05/71”.Lettera datata 19/05/71, firmata dal Dr. H. Weber e dal Dr. H. Weidmann.

Il 20 Luglio 1971 il Dr. Weber e un tale Dr. R. Griffith aumentarono la quantità di gatti ordinati, incrementandola a "50 animali la settimana". Nellos tesso documento i rappresentanti della SANDOZ affermano che sono in urgente attesa di informazioni sui cani Beagle e che rinunciano ad acquistare cani meticci da E. Stock poiché il vaccino antirabbia obbligatorio (prescritta dalle norme doganali svizzere)ed il trasporto li facevano ammalare. Affermano inoltre che i porcellini d’india di Stock non si acclimatizzano bene alla Sandoz, tanto è vero che la multinazionale ha perso il 22% dell’ultima consegna. L’ultima spedizione di 200 porcellini d’india di Stock era prevista per il 4 Agosto 1971.
Il 26 Agosto del 1971 i dottori Griffith e Weidmann della Sandoz scrissero una lettera a Stock, lamentandosi del fatto che uno dei 42 gatti ricevuti ultimamente aveva solo 3 zampe. Protestavano anche per il fatto che 7 gatti pesavano solo tra 1,3 e 1,8 Kg, mentre la Sandoz necessitava di gatti di peso minimo di 2 Kg cadauno (lettera sottoscritta).
Il 4 novembre del 1971 la Sandoz cambia decisione per quanto concerne i cani meticci e fa un ordine di prova: “12 cani meticci del peso che va dagli 11 ai 15 Kg, al prezzo di 69 Marchi tedeschi cadauno, da consegnare il 7 dicembre 1971. Preghiamo consegnare gli animali insieme all’ordine settimanale di 30 gatti, via camion, presso la nostra fabbrica di Basilea, Edificio 330”. Lettera firmata da Weber e Weidmann.
Questi affari fiorenti, né scientifici né etici, sono però molto lucrosi e continuarono negli anni successi: il 15 di giugno del 1972 Sandoz ordina a Stock 50 gatti, peso minimo 2 Kg, al prezzo di 28 marchi tedeschi cadauno, da consegnare in gabbie da trasporto come da richiesta, e 15 cani meticci dal peso che va tra gli 8 ed i 15 Kg, al prezzo di 60 Marchi tedeschi cadauno. L’ordine è valido per un periodo non specificato nella lettera e deve essere suddiviso come segue “ogni 15 giorni, di martedì, via camion, presso la nostra fabbrica di Basilea, Edificio 330. Costo di ogni trasporto: DM 200. La prima consegna deve essere effettuata il giorno 11 Luglio 1972”. Lettera firmata da Griffith e Weidmann.


Ciba-Geigy (Basilea): "La prego volermi procurare settimanalmente, per tutto l’annp 5 buoni gatti, maschi, al prezzo di 18 marchi tedeschi per animale”. Documento dtato 21 ottobre 1963 e firmata da Waler Meyer, per conto di Geigy AG. Allora non si era ancora fusa la Ciba con la Geigy AG . Nelle consegne era anche inclusa “merce danneggiata”.l’11 dicembre del 1963 il Signor Waler Meyer scrisse una lettera di lamentele a Erich Stock: “Geigy non può utilizzare più di 3 o 4 gatti di ogni consegna.La multinazionale ha avuto una “grave perdita” di 250/300 Franchi a causa dei gatti infermi ricevuti. Il Signor Meyer minaccia di rinviare al mittente i gatti se alla prossima consegna non erano in ordine (lettera firmata).

Due anni dopo , sembrava che Geigy fosse soddisfatta. Il Signor Meyer ordinò “30-35 gatti fini e sani a settimana”. Lo stesso documento menziona una spedizione di 250 “COBAYAS” ognis settimana, che dura da molto tempo e il cui quantitativo deve essere ridotto. Si parla anche di un ulteriore consegna di conigli (lettera del 27 settembre del 1965).
Quando la Ciba si unisce con la Geigy, e dal 170, la direzione del reparto animali da laboratorio della ditta viene gestita dal Dr. H. Bruhin, che prepara gli ordini e protesta quando le consegne non sono conformi agli ordini.
Il 27 maggio 1971 con riferimento agli affari con Erich Stock, si lamentava del fatto che una gabbia di trasporto contenenti conigli none ra ben imballata ed era stata fotografata dalla Polizia tedesca di Basilea (lettera del 27 maggio 1971 firmata dal Dr. Bruhin e E. Waldemann). Ciba Geigy rinuncia (07.06.1971) ad importare conigli da Erich Stock perché l’importazione deve essere sottoposta all’ufficio veterinario Federale. Dieci anni più tardi, nel 1981, Stock offre alla Ciba-Geigy la possibilità di acquistare cani meticci grandi al prezzo speciale di 150 Marchi tedeschi ciascuno, per animali dal peso che va dai 20 ai 25 Kg.. Per motivare il suo cliente, Stock sottolinea il fatto che nel prezzo è incluso il vaccino antirabbia. Nonostante l’offerta, la Ciba Geigy rinuncia (lettera del 29 aprile 1981 firamta da P. Borer). La multinazionale aveva già i propri allevatori e sappiamo che in quell’epoca, Ciba-Geigy usufruiva dei sevizi di un altro trafficante, questa volta dello svizzero Fritz Lang di Gunsgen(SO – cantone di Solothurn).
Nel 1981 il furgone di Fritz Lanz è stato fotografato davanti ad uno stabilimento della Ciba Geigy di Basilea e di fronte alla Sede del laboratorio di Biologia di Zurigo. Sulla foto si vedeva come veniva caricato un cane e portato dentro. La denuncia penale dell’ATRA e della Comunità antivivisezionista svizzera non ebbe conseguenza alcuna, secondo la legge federale svizzera sulla protezione animale, il suo traffico di animali era legale.
Fritz Lanz, come la maggior parte dei trafficanti di animali per laboratori, promette “una buona sistemazione” per i cani che compra o che gli danno gratis. A partire da quell’anno, il furgone di Fritz Lang è stato visto alle più importanti fiere svizzere come quella di Delémont e di Langnau..Grazie ad una campagna informativa dell’ATRA, l’attività di Lanz è stata fatta conoscere in molte regioni, soprattutto in quelle dove questo trafficante si procurava animali. Per questo motivo molta gente non si fidava più di lui e non gli dava più animali. Ma a parte ciò, l’attività di Fritz Lanz incrementava comunque, protetto dalle autorità e dalla magistratura, essendo il traffico di animali un fatto legale.
Nella lotta di competitività tra Fritz Lanz e Stock, ha avuto la meglio lo svizzero, visto che gli animali procurati da Lanz non dovevano fare lunghi viaggi dalla Germania e inoltre, non dovevano passare la dogana rispettando i regolamenti sulle vaccinazioni. Stock fu abbandonato poco a poco da molti dei suoi clienti, ma ha avuto tempo sufficiente per fornire animali a vari importanti laboratori svizzeri per molti anni:


Istituto Battelle (Ginevra): "Per quanto riguarda i cani, La informiamo che tra 2 o 3 settimane ne abbiamo bisogno di 20. Sinora abbiamo comprato i cani alla ditta A. Kramer di Colonia”. Lettera del 6 marzo 1963 indirizzata a Erich Stock, firmata dal Dr. W. Surber. Nella stessa lettera il Dr. Surber ringrazia Erich Stock per l’invio di COBAYAS, ma ne erano stati consegnati solo 50, mentre l’istituto ne voleva 60. Chiede di avere i dieci rimanenti.
Isituto di sieri e vaccini (Berna): 11 aprile 1968 questo istituto aveva ordinato a Stock 60 conigli albini della Nuova Zelanda (età 8-10 settimane) da consegnare entro fine aprile ,e 60 conigli albini per consegna prima del 10 maggio (lettera firmata) .Due anni dopo l’istituto in questione inviava a Erich Stock un reclamo per 8 criceti che facevano parte di una consegna, che erano morti e 6 che avevano dovuto sopprimere perché quando arrivati a Berna, avevano ulcere in bocca. La preoccupazione dell’ Istituto svizzero di sieri e vaccini era l’importo della fattura; chiedevano uno sconto di 84 marchi tedeschi (lettera firmata il 26 marzo del 1970).
Clínica Ginecológica dell’ Universita di Basilea: "Per favore , mi invii, se disponibile, una cagna incinta (a metà della gestazione, non al termine). La grandezza non è importante; è preferibile media. Spedizione ferrovia: Basiela urgente. In caso non è disponibile attualmente, annulli l’ordine per favore o mi faccia sapere quando sarà in grado di consegnarmela, considerando che ne devo ordinare altre nel prossimo futuro." (Lettera del 20 settembre del 1968, firmata dal Dr. Franco Lasagni).
Istituto di Igiene dell’ Universita di Basilea: Il 20 marzo del 1963 un tale Dr. Löffler protestava perche 7 porcellini d’india della consegna precedente erano morti.(lettera firmata).
Istituto di Medicina Microbiológica dell’ Universita di Zúrigo: "Per favore, ci informi se può spedirci 100-200 porcellini d’india, di peso minimo di 300 grammi” . Lettera firmata, datata 17 maggio 1966.
Laboratorio Centrale di Biología di Zúrigo: "La ditta Sandoz mi ha informato che Lei vende porcellini d’india. Necessitiamo di 20-50 animali". Lettera datata 26 agosto 1971 e firmata dal Dr. W. Weihe.
Ufficio Veterinario Federale (Istituto di vaccini), Basilea: questo ufficio si occupa, tra le altre cose, della raccolta e pubblicazione delle statistiche sul numero degli animali usati ogni anno nei laboratori. La Sede si trova a Liebefeld (BE). E’ veramente preoccupante il contenuto di una lettera su carta intestata “ufficio veterinario federale – Istituto dei vaccini”, Hagenaustr. 74, Basilea, inviata il 2 di giugno del 1969 a Erich Stock, che dice testualmente” Con riferimento alla nostra conversazione telefonica odierna, ordiniamo: 100 COBAYAS, peso approssimativo 500-600 grammi, zampe bianche. Consegna immediata. E nuovo ordine: ogni 15 giorni, circa 100 esemplari dal peso di 300/600 grammi. Da consegnare al Badischer Bahnhof (stazione ferroviaria)”. Lettera firmata da A. Eggenberger dell’Istituto Federale dei vaccini. Questo istituto ha cambiato nome ed ora si chiama “Istituto per le infermità virali e profilassi immunologia” e continua ad utilizzare animali.
Laboratorio di Chirurgia sperimentale, Davos: il 10 di gennaio del 1977, questo laboratorio scriveva a Erich Stock facendo riferimento ad un invio di 18 cani beagle dek 22 dicembre 1976. Era una lettera di protesta visto che 5 cani arrivati a Davos erano feriti ed infermi e non potevano essere utilizzati per gli esperimenti, altri 3 non stavano bene e per i restanti 10 avevano delle riserve. Per i 5 Beagles gravemente infermi.il Laboratorio di Chirurgia di Davos proponeva di rinviarli al mittente con tutte le spese a suo carico o ammazzarli a Davos, ma in quest’ultimo caso il csoto per l’eutanasia e dell’incenerimento dei cadaveri (ca. 50 SFR per ogni animale) sarebbe comunque stato a carico di Erich Stock. Per i 3 cani che stavano meno male, potevano essere curati a Davos, ma solo se Stock accettava il fatto di accollarsi le spese delle cure. I rimanenti 10 cani furano accettati e pagati. Il laboratorio di Davos puntualizzava, arrabbiato, il fatto che le proposte da lui fatte dovevano essere rispettate in forma globale non parziale, ed in caso Stock non accettava le condizioni proposte , tutti i cani sarebbero stati rinviati in Germania con tutte le spese a carico di Stock. Ma qui viene il punto dolente:”Perché abbiamo dovuto accollarci le spese del trasporto, della dogana e dei vaccini”, naturalmente anche per gli 8 cani che non stavano bene.
La lettera del Laboratorio di Chirurgia Sperimentale non è un’eccezione ed esprime molto chiaramente il materialismo che caratterizza tutta la sperimentazione animale. Il sentimento commerciale è perfetto, ma c’è un dettaglio che i vivisettori e tutti coloro che sono dietro ad essi dimenticano: la merce in questione è viva, vede, sente e soffre. In questo caso si trattava di Beagles.
Nel 1985 un periódico di Zúrigo pubblicó un testo con un’ intrevista al Consigliere Nazionale Hans-Jürg Weder, che in una parte diceva: "Ho nelle mie mani un’informazione , secondo la quale cani di razza beagle vengono importati da Los Angeles per essere utilizzati nelle ricerche. I cani arrivano all’aeroporto di Zurigo-Kloten”"Ai cani vengono tagliate le corde vocali quando sono ancora cuccioli. Così queste creature possono sopportare le sperimentazioni finché i loro gridi di dolore non possono essere sentiti. Gli animali arrivano in Svizzera imballati 10 per votla. Sono cuccioli di 13 settimane e costano all’industria chimica 1900 SFR ciascuno.”(Blick 22 settembre 1985). Il Consiglio Federale contestò immediatamente la mozione di Weder, negando che che venissero utilizzati cani con corde vocali tagliate e che non esistevano cani così trattati, in Svizzera. Ma il Dipartimento di Documentazione dell’Assemblea Federale aveva dato il 2 ottobre del 1985 informazioni molto più interessanti: “Si informa che nel 1985 sono stati improtati regolarmente cani in Svizzera, quasi mensilmente, dalla frontiera di Basilea-Muelhausen (le statistiche si riferivano solo a quell’anno). Quantità: ca. 32 per volta”. Secondo la nota d’ingresso erano Beagle di 5 mesi, metà femmine e metà maschi, del peso di 10 Kg al prezzo di 245 cadauno. I cani erano stati vaccinati a New York. Il mittente era Marshall Research North Rose, NY. Il destinatario era sempre Sandoz. Come trasportatore figurava la ditta Jacky Maeder. “All’arrivo si sentivano solo gemiti e lievi lamenti , non si sentiva abbaiare, ciò poteva essere dovuto al fatto che si trattava di cuccioli”
Poiché i difensori della Vivisezione negavano l’evidenza, l’ATRA prese parte a delle ricerche nel 1987, mettendosi in contatto diretto con Marshall Farms di North Rose (NY). La persona che scrisse, fingeva di voler comprare alcuni Beagles. La risposta, datata 21 aprile 1987 diceva:”Alleghiamo il nostro ultimo listino prezzi. La devocalizzazione (taglio delle corde vocali) costa 5 dollari a cane. Il trasporto costa tra i 40 ed i 50 dollari per Beagle. Spediamo oltre 100.000 beagles all’anno. Deve prenotare i Beagle un 6/8 mesi prima. Cordialmente, James L. Ball” (lettera firmata)
Súl catalogo e listino prezzi della Marshall Farms (1987), un beagle di 2 mesi costa 235 dóllari, il prezzo aumenta per ogni mese d’età in più ,sino a 365 dollari per un Beagle di 12 mesi.. I beagles di Marshall vengono spediti via aerea , da un aeroporto che si trova a 7 ore di camion dall’allevamento. I trasporti vengono effettuati tutti i giovedì. Gli animali vengono forniti di tutti documenti necessari (certificati) , arrivati al Lago Ontario, vengono sottoposti a controlli veterinari.
Nel Luglio del 1980 alcuni periodici tedeschi innalzarono un coro di proteste da parte di antivivisezionisti, dopo la pubblicazione della notizia che la Ciba-Geigy aveva firmato un accordo con il Ministero per L’Economia svedese, per la fornitura di 1000 gatti all’anno, per utilizzo in sperimentazioni in Svezia. I gatti, allevati da allevatori della multinazionale a Sisseln,li vendeva al prezzo di 1000 machi tedeschi cadauno, per un fatturato totale di un milione di marchi all’anno. La notizia fu censurata dalla stampa svizzera. Ciba-Geigy spiegava tranquillamente che questa vendita era solo un favore che stavano facendo, non aveva scopi commerciali.” Il 2 di dicembre del 1981 Ciba-Geigy fatturò all’Università di Berlino una spedizione di 74 gatti (70 femmine e 6 maschi) provenienti dall’allevamento di Sisseln. Il prezzo ammontava a 500 SFR cadauno, per un totale di 38.000 Franchi- Erano gattini dai 6 ai 12 mesi di età, imballati in cartoni, che costavano 30 SFR cad.: Lo spedizioniere era la Ditta Thomae. “Senza scopi commerciali”…L’allevatore di Sisseln alleva anche, oltre ai gatti, cani Beagle, ratti, conigli e porcellini d’india.
Il 15 di Novembre del 1.983, ATRA cercò di bloccare un carico di cani beagle che arrivavano dall’allevatore Madoerin di Fuellinsdorf (canton Basilea) e che stava passando la Dogana di Chiasso Brogeda ed era destinato alla casa farmaceutica Farmitalia Carlo Erba di Milano. Portava 30 beagles accatastati uno sull’altro prelevati dalle baracche dell’allevamento di piccoli animali Kleintierfarm a Fuellinsdorf, che prima operava con il nome di Ciba Geugy e dopo come Madoerin SA, e che alleva animali da laboratorio , soprattutto beagles, dal 1957. Negli edifici della di questa ditta c’erano ca. 300 cani che si lamentano ed abbaiano giorno e notte. : “ abbiamo messo le inferriate alle finestre perché abbiamo paura degli animalisti”. Secondo alcuni periodici del 1984, vivono all’oscuro, chiusi negli edifici ed escono solo per andare nei laboratori. ATRA non è riuscita a bloccare il carico, per questi 30 cani la Dogana ha autorizzato il proseguimento del triste viaggio sino ai laboratori di Milano.
Comunque questi fatti possono sembrare accaduti tempo fa ma son validi ancora oggi, nel secolo XXI. Il problema attuale è che si fa in modo molto più segreto, se si viene a sapere e l’opinione pubblica viene tenuta lontana da questi scandali.
Attualmente si continua a sequestrare animali, sia di strada, di “proprietà” e dei canili. Gli animali di proprietà rubati sono soprattutto cani e gatti. Quando si tratta di maschi, passano con un furgone con dentro una femmina e quando il maschio si avvicina, lo caricano immediatamente sul furgone e “nessuno ha visto qualcosa”. In questo modo spariscono “misteriosamente” migliaia di animali, sia se hanno o non hanno il microchip. Anche gli allevatori di animali , molto “professionali” sono una buona fonte per animali da laboratorio, coscientemente ed inconsciamente. A chi fa protezione animale vengono rubati animali, ed alcuni di essi vanno a finire nei laboratori.
Ci sono canili e centro o imprese che hanno accordi con i comuni e che regalano o vendono animali per sperimentazioni. Sono per esempio i casi non ufficiali – che a causa della segretezza non possono essere denunciati, ma che tutti sanno – di canili dell’Andalusia e di Madrid, ditte che effettuano derattizzazione che sono contattate dai comuni per accalappiare animali abbandonati, e centri dove si suppone che gli animali debbano restare, tipo canile, per un certo periodo prima di essere sacrificati.
Si dà anche il caso che ci sono imprese che comprano animali direttamente da privati. In Spagna, ditta affiliate prendono da anni – alcune da oltre 20 anni – pagando una certa somma per ciascun animale, che chiunque porta loro, non importa la provenienza. Una ditta, con sede in Spagna, pagava 100 pesetas per ogni gatto che la gente portava ed un’altra, negli anni novanta, pagava 1000 pesetas per ogni gatto o cane di età inferiore ad un anno, che veniva loro portato. Poi altre volte, sono gli stessi vivisettori che, a titolo personale, si procurano gli animali. Li preferiscono “adottati”, così i costi sono inferiori – o totalmente gratuiti – e la garanzia sanitaria è migliore di quella degli animali provenienza sconosciuta. Lo scopo è sempre lo stesso: morti vivisezionati


Testi tratti da:
Por qué Debe Cesar el Genocidio de Animales, Dr. Vernon Coleman.(Il motivo per cui deve finire il genocidio di animali, Dr. Vernon Coleman)Experimentación con animales y metodologías alternativas. Informe de ADDA, nº 20, año VIII (Sperimentazione con animale e metodologie alternative. Informativa di ADDA, No 20 anno VIII.Holocausto, Milly Schär-Manzoli, Ed. ATRA-AG STG, 2ª edición.(Olocausto, Milly Schaer Manzoli, Ed ATRA AG STG 2° edizione)

il cannocchiale

8 commenti:

Anonimo ha detto...

Consiglio caldamente di leggere anche "J'accuse!" sempre di Milly Schar-Manzoli (ed. ATA.Lugano 1982), si imparano molte cose sui traffici, le vie della disperazione, i denari di Giuda, la "mafia" che circonda questo traffico

Anonimo ha detto...

Grazie dell'indicazione anonimo, penso che non sia fuori luogo parlare proprio di mafia, probabilmente tra le più potenti e con insospettati risvolti.
Non si parla di qualche animale, ma di migliaia, migliaia e migliaia di richieste continue di animali, e vanno benissimo i randagi poichè a costo inferiore.
Per questo chi affida un cane o un gatto dovrebbe sempre avere mille dubbi, controllare sempre personalmente l'animale e affidarlo vicino, non si sa mai cosa si può nascondere dietro qualsiasi faccia che sembra "tanto una brava e sensibile persona".
Dicasi altrettanto di tante associazioni sopratutto straniere....Per saper distinguere bisogna innanzi tutto sapere!

Anonimo ha detto...

Eh sì, le metodologie non son cambiate per niente, così come la facevano negli anni ottanta... ora è peggio.
Anima Animale, ma credo che orami siano milioni.... Ecco perché il randagimso non verrà mai debellato.. se dietro ci sono le associazioni che fanno questo lavoro ... che interesse hanno a debellarlo?
Ora tutto è fatto in modo più "raffinato", come d'altronde fà la mafia (vedi interviste a Saviano).
E' identico...
Qualcuno deve però fermare questo girone infernale....
Ormai si è ben capito come funziona...

Anonimo ha detto...

Alcuni nomi sono ancora in circolazione, addirittura c'è un rifugio che ha lo stesso nome di qualcuno che è nominato in questo articolo....
Da allora non è cambiato nulla...
C'è anche un libro francese, di Henry Barbe che descrive un fatto vero accaduto ad Agen, (associazione - rifugio - laboratorio )Affaire d'Agen -Traffiquants de chiens.

Anonimo ha detto...

Spro che tutti coloro che sbattono in internet annunci tutti i giorni leggano bene questo articolo e riflettano... se sono in buona "fede" e non ancora sanno...(?)

Anonimo ha detto...

I fasi affidi, spesso anche plurimi, i trasferimenti di animali da un luogo all'altro, le staffette, i luoghi di stallo provvisorio sono i primi passi che portano alla scomparsa degli animali che possono essere finiti in qualsi luogo per qualsiasi scopo.

Anonimo ha detto...

vedo nei commenti il nome di milly schar manzoli che ha scritta molti libri sulla vivisezione, sui traffici , e sulla hundemafia . era anche presidente dell oipa internazionale e vi posso assicurare che si girebbe nella tomba se vedesse l, oipa di oggi

Anonimo ha detto...

Se non sbaglio l'OIPA l'ha fondata proprio la Milly con Hans Ruesch!
Secondo me dà lassù vedono tutto l'andazzo....
Speriamo che almeno loro riescano a fare qualcosa e chiedere aiuto agli altri che sono con loro!!
Ora che sono lassù vedono tutto!! anche coloro che si comportano da DOUBLE FACE e credo saranno rimasti allibiti nel constatare quanti che avevano attorno fanno tutt'altro che proteggere gli animali !!