Sta a ciascuno di noi rimanere con gli occhi aperti per non perdere queste tracce per essere consapevoli, e non burattini manovrati senza capacità critica.
Su questo blog c'è qualche traccia, il resto non dovete mai smettere di cercarle voi.

domenica 20 giugno 2010

ENPA Ancona: allarme traffici Marche – Germania


Riceviamo e pubblichiamo.
COMUNICATO STAMPA

19 giugno 2010

L’Ente Nazionale Protezione Animali è venuto a conoscenza del fatto che al Canile Bartozzi di Montemarciano (AN), che ospita cani del Comune di Senigallia e di altri Comuni del territorio, sono in corso da qualche tempo, da parte dell’organizzazione tedesca Hundehilfe Hundeherzen di Maintal (Assia), prelievi di cani che sono immediatamente spediti in Germania.
I cani figurano adottati da persone fisiche, con gli obblighi e gli impegni previsti dalla legge quadro 281/1991 e relative disposizioni ministeriali. Si tratta però di sedicenti adozioni, poiché subito dopo l’affido i cani vengono portati oltreconfine da emissari dell’organizzazione e trattati come proprietà di quest’ultima, che li deposita in stalli temporanei per poi piazzarli a prezzi che vanno da 250 a 300 euro.
I cani sono pubblicizzati nel sito tedesco quando ancora si trovano nel canile, per poi essere prelevati al momento opportuno. Allora avvengono le “adozioni”, anche per procura, cosa inammissibile in un atto pubblico; anzi l’organizzazione, che si avvale di collaboratori locali, usa perfino prestanome italiani. I cani, poi, lasciano l’Italia molto prima della data permessa dalle norme sanitarie del passaporto europeo, in contravvenzione ad ogni legge europea sulla circolazione non commerciale degli animali d’affezione.
L’ultimo caso è quello di Pisellino, cagnetto di 11 anni “adottato” a fine maggio da un prestanome del luogo e subito passato sottobanco agli esportatori, come hanno scoperto i volontari ENPA che con amore e competenza prestano il loro servizio nel canile. A dispetto delle ripetute segnalazioni, il Comune di Senigallia, proprietario e tutore legale di Pisellino, non è ancora intervenuto per strapparlo alle mani di chi lo ha sottratto e si prepara a spedirlo all’estero.
L’Ente Nazionale Protezione Animali non intende permettere che questo disdicevole commercio, che già fa oggetto d’indagine da parte di più Procure in Italia e di interrogazioni parlamentari, prenda radici anche nelle Marche. A livello nazionale, ha anzi lanciato la petizione “Ti deporto a fare un giro” contro la deportazione all’estero degli animali affidati alla pubblica tutela, i cui risultati sono stati presentati al Sottosegretario alla Salute on. Martini. Attraverso la sua Sezione di Ancona, ha preso contatto con l’Amministrazione comunale di Senigallia richiamandola al dovere di custodia e garanzia degli animali che la legge le affida, esigendo l’immediato recupero del cane Pisellino, per il quale è stata offerta un’adozione autentica sul posto, e chiedendo l’emanazione di un’ordinanza di regolamentazione degli affidi, sull’esempio dei molti Comuni italiani che hanno già aperto gli occhi sul fenomeno.
Certo della sensibilità dei cittadini marchigiani, l’Ente Nazionale Protezione Animali confida nelle istituzioni comunali e regionali e nel Ministero della Salute, al quale ha segnalato il caso, per una reale e trasparente tutela della legalità e degli animali alla cui protezione si dedica da 140 anni.

Marcella Falà
Presidente Sezione ENPA Ancona


Chi si rivede, i rigattieri del randagismo. È vero che è cosa di tutti i giorni che l’improntitudine degli esportatori tiri diritto per la realizzazione dei suoi progetti, a dispetto degli smascheramenti, passando allegramente sopra le leggi e sotto le coperture che l’indifferenza delle istituzioni le serve su un piatto d’argento. Ma nel caso dell’asse Senigallia – Maintal ci sembra, ce lo consenta il Comune di Senigallia, che si stia andando un po’ oltre l’indifferenza, e auspichiamo che altre autorità intervengano urgentemente per insegnare alle istituzioni locali, amministrative e sanitarie, che i loro diritti sono anche i loro doveri e che le piccole dimensioni della realtà in cui operano dovrebbero servire non a far sparire un capitolo di spesa con l’aria di non saperne nulla, ma a svolgere correttamente i compiti affidati loro dalla legge. Ci dispiace, ma fingere ostinatamente di guardare dall’altra parte non paga più.
Incuriositi dalla seconda puntata di questa storiaccia, siamo voluti andare a vedere com’è cambiata la vetrina di Hundeherzen da quando, un po’ più di due mesi fa, abbiamo letto il comunicato di UNA Civitanova. All’epoca, se non andiamo errati, erano esposti Azzurra e Sofia (partite entrambe), Kira, Lola, Pisellino (Piccolino nel sito tedesco) e Max (Mäxchen). Ah, ma la schiera si è infoltita. Ecco Toro, che “deve venir via urgentemente” da quel canile che, come sbagliarsi, aveva tanto “turbato” l’emissaria locale di Hundeherzen. E poi Barry, Nano (Charlie), Ricky, Gino, Mami (Mimmi), Adrio (Bobby), Angelo, Mina, Sada, Giorgio (Tappsi). Usciti a gruppetti, gli ultimi ai primi di giugno, tutti del Comune di Senigallia e tutti “noch in Italien”, intanto si va avanti e si prepara l’offerta, età ridotte, razze inventate, poi si vedrà. Insieme con tantissimi loro compagni spagnoli e dell’Est (anche qui, come sbagliarsi?). Quante foto per ognuno, in tutte le pose e con varietà di sfondi, a quanto pare questa gente si muove in quel canile come in casa sua, ma come funzionano le cose a Senigallia?
E, toh toh, c’è un altro cane marchigiano, ci abbiamo messo un po’ a individuarlo e magari non è il solo, è Lino (Murphy) del Rifugio Anita di Falconara, che, si dice, sta così male in canile che si è dato al bere (acqua, eh) per suicidarsi. Testuale. Ma lì lo sanno? Solo perché vorremmo sapere se anche quel rifugio è diventato una soffitta da svuotare, e ci stupirebbe, ma la vita è piena di scoperte.
Per fortuna l’ENPA ha sul territorio anche tante sezioni che lavorano con rigore e coraggio. Ringraziamo l’ENPA di Ancona di aver voluto mettere a parte anche noi del suo comunicato e di mantenersi con coerenza sulla linea dei principi dell’associazione che hanno ispirato la campagna “Ti deporto a fare un giro”. Quanto al Comune, non vorremmo essere noi a ricordargli che l’illecito, se non si contrasta, si favorisce: non c’è via di mezzo.
Quindi, per prima cosa, giù le mani subito da Pisellino, cagnetto di 11 anni (pardon, 9 e mezzo in Germania) sottratto con un trucco, che ha pronta una famiglia che l’aspetta sul posto. Gratis…


http://traccediverse.blogspot.com/2010/04/comunicato-una-civitanova-i-rigattieri.html
http://traccediverse.blogspot.com/2010/04/comunicato-una-civitanova-i-rigattieri_09.html
http://traccediverse.blogspot.com/2010/04/comunicato-una-civitanova-i-rigattieri_2742.html
http://www.hundeherzen.de/

9 commenti:

Anonimo ha detto...

Non posso che essere felice se il cane Pisellino non finisce "altrove". Certo mi preoccupa la fine di tutti gli altri che a 5 a 5 possono partire legalmente con il plauso di coloro che hanno contribuito alla stesura di questo accordo.

Anonimo ha detto...

Si sta scoperchiando una pentola di cui il contenuto non si può ignorare, nonostante la sfacciatagine di coloro che imperterriti continuano a contrabbandare adozioni per commercio.
Sono anni e anni che si dice, ora la verità non si può non vedere, nessuno può più dire non sapevo,o si contrasta questo fenomeno ripristinando la legalità o si è complici.
Anonimo non capisco di quale accordo parli? Tutto ciò non è legale,e anche se ho perlessità sulla dirigenza dell'Enpa un ringraziamento alle loro sezioni che lavorano con onestà e coraggio.

Aquila Nera ha detto...

Siamo dunque al "dunque". Quello che poteva sembrare solo un'apparente timore di pochi marchigiani si sta purtroppo concretizzando. Tutto il resto è composto o da chi, non prendendo posizione alcuna, ha sempre finto che la nostra Regione mai potesse essere coinvolta in certe spedizioni, o da chi a tali spedizioni inneggia ed infine da tutto il resto che nemmeno si chiede cosa accade ad un randagio. Comunque che dire dell' ENPA di Ancona: forza, altri senz'altro si affiancheranno ai suoi propositi onde debellare uno dei traffici più immondi di questo tempo, sperando poi, ma con poca fede, che il tutto possa essere stato architettato solo per fini commerciali. La pentola, di cui asserisce il 2° anonimo, comunque è in ebollizione e credo che quando l'acqua uscirà non sarà, purtroppo, testimone del solo giro di interesse economico anche se mi auguro che il "sospetto" che si nasconde dietro le esportazioni possa rimane solo un sospetto. Quanti animali dall'Italia e da altri paesi sono confluiti in Germania? Se ne sono persi i conti e gli zeri non sono sufficienti per dare un'idea dei quattrozampe che hanno varcato quel confine. Sembra così strano che una Nazione sia in grado di incamerare "con fortunate adozioni dei tedeschi" camionate intere di cani provenienti da ogni dove qualora i canili della Germania (519 secondo recenti statistiche ) sono strapieni di animali che sopravvivono in virtù dell'opera di pochissime e serie associazioni tedesche che tentano di dare casa ai loro randagi.Strano proprio che le molte altre organizzazioni tedesche trovino alloggio per animali stranieri e facciano languire in canili (che assomigliano molto ai nostri)i cani nostrani. Comunque forza ENPA, l'unione fa la forza, e battetevi anche per Pisellino la cui storia mi ricorda Mery, una cagnetta disabile che qualche altra associazione Marchigiana voleva spedire a Dusseldorf.

Ringhio ha detto...

Oggi 21 giugno la stampa marchigiana ha riportato il comunicato ENPA. Mi accorgo, confrontando i testi, che a Tracce Diverse è stata spedita una versione aggiornata, che parla dell'ormai avvenuta consegna delle firme della petizione ENPA, delle ripetute richieste al Comune per il recupero di Pisellino e, soprattutto, del fatto che per lui è pronta una famiglia sul posto. Si vede che quella spedita ai giornali ha dormito per un po' sulle scrivanie... e che l'ENPA di Ancona si è infine rivolto a noi, che siamo ancora più lieti di aver unito la nostra voce a quella della stampa.

Anonimo ha detto...

Quanto dice Aquila Nera (canili pieni, eppure importazione di cani) mi ricorda quel che sta accadendo anche da noi: la situazione è nota, eppure c'è chi importa cani dalla Spagna. E intanto i nostri vanno in Germania... "Effetto domino", lo chiamava UNA Civitanova. E si chiedeva quale ne fosse la ragione...
Solo Germania, Svizzera e compagnia importano ma non esportano. Cioè no, non è del tutto vero: anche da lì ne partono (sempre i nostri, che forse già vengono dalla Spagna) verso l'Olanda, l'Inghilterra, la Svezia... tutti adottati? o, come dice Aquila Nera, solo per fini commerciali? Che ci siano soldi di mezzo è pacifico, ma non può bastare come spiegazione...

elena ha detto...

Una riflessione: che senso ha andare fino in spagna per prendere dei poveri cani che ,sicuramente, hanno diritto a vivere anche loro, se poi abbiamo i canili italiani che scoppiano? Che senso ha portare i cani dalla Sicilia fino a Milano sonsegnarli ad allevatori? Gli allevatori cosa se ne fanno dei meticci visto che allevano cani di razza?
Che senso ha riempire furgoni di trasportini pieni di cuccioli,non vaccinati, non microchippati e deportarli al Nord?

Ringhio ha detto...

TUTTE ottime domande... aggiungo: con quali soldi? quelli delle collette in rete per i pelosetti?

Anonimo ha detto...

Rispondo al secondo anonimo che ingora l'accordo ministeriale del 19 novembre scorso che declassa gli animali d'affezione ad animali da reddito, che indica appunto la tracciabilità Traces per seguire i cani deportati; ignora anche i comunicati del 15 giugno nei quali si parla sempre di "traffico illecito" e di "deportazioni in massa". Ha forse anche dimenticato che oltre i 5 animali è stato definito "commercio" ...

Anonimo ha detto...

Che dire? Quello che succede ad Ancona è la copia di quello che è successo e succede ancora a Pavia e provincia, circa 450.000 abitanti, 500 cani accalappiati ogni anno e, da due anni solo 20 di questi oltre mille, presenti nei canili. Cani che, per le associazioni referenti e referenziate addirittura dalla Regione Lombardia e che hanno in materia di affidi all'estero carta bianca, si trovano in Germania, sul bel divanetto bianco o nel bel giardino verde, o in Svizzera, ma che per l'anagrafe della distrattissima Regione Lombardia, sono ancora in canile a Milano. Ma non puoi chiedere alla Asl di Milano di fare i controlli perchè "abbiamo troppo da fare". E tu di Pavia non ci puoi andare perchè è fuori dal tuo territorio.
Lorena - Enpa di Pavia