Sta a ciascuno di noi rimanere con gli occhi aperti per non perdere queste tracce per essere consapevoli, e non burattini manovrati senza capacità critica.
Su questo blog c'è qualche traccia, il resto non dovete mai smettere di cercarle voi.

sabato 9 ottobre 2010

Fantastico, anzi fuori legge. Viaggio in un rifugio tedesco.



Charity Watch (http://www.charitywatch.de/) è una testata che si dedica a inchieste sistematiche sulla gestione di associazioni, fondazioni e quant’altro, in Germania, dichiari di sussistere e operare per scopi ideali e senza fini di lucro; con un occhio particolare alla raccolta e all’impiego di finanziamenti e offerte.
Si occupa dunque di scienza e ricerca, aiuti sociali, promozione dello sviluppo, ambiente, politica, cultura, religione, sport, istruzione… e ha una grossa, grossa sezione sulle organizzazioni di protezione degli animali.
Sulle quali sta conducendo da tempo un censimento e un’analisi dettagliata che hanno prodotto un enorme e interessantissimo database, tutto al fine di dotare i potenziali donatori degli strumenti per donare responsabilmente e senza sorprese. E, a proposito di sorprese, ha il merito di aver tolto il coperchio e l’aureola a tutto un brulicante mondo di tranquilli ed evidenti affari – anche quando si ammanta di nomi potenti e prestigiosi. Spesso, molto spesso le situazioni che mette in luce ci riguardano da vicino.
L’articolo che segue fa parte della sua inchiesta sulla gestione dei meravigliosi rifugi nei quali sovente altri benefattori spediscono i nostri animali. Come si spiegano, se si vorrà spiegarle, le incongruenze del lindo e asettico rifugio del Baden-Württemberg visitato in questa occasione? Lasciamo al lettore il gusto della scoperta – e, però, anche il dovere della riflessione.
15.9.2010
Fantastico, vietato, oscuro
Karin Burger
La Tierschutzverein (associazione di protezione animali) Ravensburg-Weingarten und Umgebung si occupa di una vasta area che comprende 29 comuni. L’associazione gestisce nel comune di Berg il suo rifugio, che ha ristrutturato nel 2007 con un investimento di 450.000 euro, risanando anche le parti già esistenti. Il rifugio di Berg presenta un quadro molto sfaccettato, con grandi ambivalenze. La cura dei gatti è semplicemente fantastica. I box interni dei cani, nelle loro dimensioni attuali, sono semplicemente vietati. E per tutto ciò che attiene ai numeri concreti, presso l’associazione di Ravensburg regna l’oscurità più completa. Il direttivo non permette a Charity Watch di dare un’occhiata al suo rendiconto di gestione e al bilancio annuale.
Rifugio
Il rifugio di Berg è gestito in modo molto rigido. Il presidente Josef-Franz Schaller, che quest’anno ha festeggiato i suoi 70 anni, garantisce pulizia e ordine con la presenza quotidiana al rifugio e in stretta collaborazione con il responsabile della struttura, Dragos Margaritaru. In ogni angolo del rifugio si può mangiare direttamente dal pavimento senza alcun odore sgradevole. Ogni cosa ha il suo posto e lì strettamente rimane. Innovazione particolare: nell’intero rifugio si trova una pavimentazione speciale, del tipo di quella usata anche nei laboratori di ricerca. Questo rivestimento, molto costoso, è facile da lavare e da disinfettare, è isolante e ha un effetto visivo impressionante.
Oltre a questo, il rifugio offre interessanti innovazioni: per il primo incontro tra interessati all’adozione e cani del rifugio, c’è una zona recintata con posti a sedere dove gli amici degli animali possono conoscere in tutta calma il potenziale nuovo membro della famiglia. Grazie all’ottima collaborazione con l’ufficio veterinario pubblico, l’associazione di Ravensburg ha elaborato un proprio formulario nel quale già al primo contatto con gli animali da tutelare vengono registrati tutti i dati più rilevanti, e solo nei casi più impegnativi la procedura è poi trasmessa all’Ente preposto – esemplare.
Paradiso dei gatti
Il punto di forza della TSV Ravensburg fa mostra di sé nel gattile. I vari recinti sono tanto funzionali quanto deliziosamente arredati. Gran quantità di giocattoli, possibilità di arrampicarsi, nascondigli, posti per riposare e piattaforme di osservazione addolciscono ai gatti l’attesa di una nuova casa. Tutti (!) i gatti hanno un aspetto stupendo: pelo lucido, occhi asciutti, né troppo grassi né troppo magri, vivaci e curiosi. Attualmente il rifugio, a causa della stagione, detiene un gran numero di gattini.
Inferno dei cani
Il rifugio è stato costruito agli inizi degli anni ‘70. Allora vigevano ben altri standard per la detenzione degli animali. Da molto tempo esiste ormai la cosiddetta Tierschutz-Hundeverordnung (TierSchHuV: Regolamento di tutela dei cani) che fissa le dimensioni minime delle strutture. Nella versione attuale, che risale al 2 maggio 2001, essa prescrive come dimensione minima assoluta di un box per cani una superficie di 6 metri quadri. Questa misura minima aumenta a 8 mq per i cani alti da 50 a 65 cm al garrese, e addirittura a 10 mq per cani oltre i 65 cm. Dai dati forniti dal presidente, al rifugio di Berg i box interni per cani misurano tutti 270 cm x 175 cm. Sono perciò di 4,73 mq – ben al disotto, dunque, delle misure minime prescritte per legge. Quindi un cane di taglia grande al rifugio di Berg deve ripiegarsi in uno spazio che risulta meno della metà della superficie minima di legge.
Violazioni delle norme vigenti
Attraverso il passaggio tipico dei rifugi (porta ribaltabile), i cani di Ravensburg hanno accesso a un recinto esterno, che può essere reso fruibile da uno o due cani. In caso di intemperie e in inverno, quasi tutti i rifugi possono garantire ai loro cani solo un accesso limitato e di breve durata al recinto esterno, perché altrimenti il calore degli impianti di riscaldamento si disperderebbe tutto attraverso la porta. Inoltre di notte i cani della maggior parte dei rifugi, per gli obblighi di abbattimento dei rumori, devono rinunciare al recinto esterno. Le dimensioni minime citate sopra, però, si riferiscono alla superficie che è “pienamente utilizzabile” nel tempo da parte dei cani (TierSchHuV, par. 6, cap. 3). Ma i disagi dei cani del rifugio della TSV Ravensburg non finiscono qui. Perché saltano fuori ancora altre violazioni della legge: “Almeno un lato del box deve garantire al cane una visuale libera verso l’esterno. Se il box si trova all’interno di un fabbricato, al cane deve essere garantita una visuale libera verso l’esterno del fabbricato”. Non è così al rifugio di Berg. I cani lì guardano, su tutti e quattro i lati, soltanto le pareti. Nei box interni non possono vedere neppure altri cani e non hanno stimoli né impulsi visivi di alcuna specie.
Domande
L’Ufficio veterinario pubblico di Ravensburg, su richiesta telefonica di Charity Watch, non è stato in grado di spiegare come sussista questa discrepanza tra la Hundeverordnung e le dimensioni dei box interni, definiti “box di riposo” dal responsabile dell’associazione. Il veterinario competente durante la conversazione telefonica non aveva le disposizioni di legge a portata di mano. Non è nemmeno stata indicata una data precisa per chiarire questa situazione. Ma indipendentemente da ciò, sorge la domanda: perché con quel notevole volume di investimento di 450.000 Euro per la ristrutturazione e il risanamento non sono stati allestiti box interni a norma? E come può l’autorità competente rilasciare una licenza d’esercizio se non sono rispettati i requisiti di legge?
Anche la presenza di cani nel rifugio nel momento del picco stagionale per la protezione animali, il periodo delle ferie estive, è sorprendentemente bassa: per una capacità massima di 25 cani, il 25 agosto 2010 (periodo di ferie) si trovavano solo 7 cani nel rifugio di Berg, che dichiara una presenza media di 15-16 cani. Anche lo stato impeccabile delle aree libere presentate come “prati per giocare”, dopo un periodo di diverse settimane di pioggia, ci ha lasciati stupiti.
Giudizio di CW
L’accoglienza al rifugio di Berg è stata amichevole ed è stato concesso l’accesso a tutte le aree. In occasione di questa visita era stato promesso l’invio del rendiconto di gestione e del bilancio annuale con i dati finanziari dell’anno 2009. Appena due settimane dopo, però, la TSV Ravensburg ci ha comunicato per iscritto che il presidente rifiuta di inviarci il rendiconto di cassa.
Comunque i pochi dati finora disponibili sollevano già questioni importanti.
Per che cosa in dettaglio sono stati utilzzati i 450.000 euro per la ristrutturazione, se non è stato possibile allestire box con dimensioni a norma?
Come si spiega la rilevante differenza tra le spese per il mangime per tutti gli animali del rifugio, per un importo di 18000 euro, e i 52000 euro di spese veterinarie nel 2009? Le spese veterinarie sono qui 2,8 volte superiori alle spese del mangime. E l’importo delle spese veterinarie fa sorgere altri dubbi visto che, dalle informazioni, i cani del canile di Berg di regola non vengono castrati, nemmeno le femmine.
Lo statuto dell’associazione è datato 1982 ed è completamente obsoleto. Per una gestione moderna dell’associazione c’è bisogno urgente delle necessarie determinazioni e regole. I due presidenti, per esempio, sono stati investiti della rappresentanza senza limiti di spesa e senza il voto di approvazione dell’assemblea dei soci.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Che dire? a me ha colpito particolarmente il numero delle presenze - basso - e le spese per cibo e veterinario: mi pare che i conti tornino in modo molto strano.

Anonimo ha detto...

"Cane di taglia grande al rifugio di Berg deve ripiegarsi in uno spazio che risulta meno della metà della superficie minima di legge."
Bè, che dire, salta agli occhi di tutti che questo stride molto con l'immagine paradisiaca degli animali in Germania e la costante denigrazione martellante verso l'Italia paragonata al "terzo mondo" ai torturatori di cani.
Non solo, come si può ancora credere alle campagne tedesche di buonismo teutonico di "salvatori" degli animali italiani?
Anzi, mi domando con quale coraggio insistono negando realtà evidenti nel loro Paese?
Per non parlare dei lati oscuri dei grandi movimenti di denaro, per l'esattezza soldi pubblici!

Anonimo ha detto...

A me spaventa un posto dove ci sono animali perfetti, tutti sani, e gli altri? Dove sono? Per quale motivo non sono arrivati alla vecchiaia e agli acciacchi che fanno parte del corso della vita di tutti gli esseri viventi?
Lo trovo molto inquietante.....

Come trovo inquietante un apparente puliziae ordine quasi maniacale con pavimentazioni di grande impatto visivo, facili da cancellare qualsiasi traccia e sopratutto costose, perchè?
Le stesse che si usano nei laboratori di ricerca, mah.....


Nel contempo si legge "Le spese veterinarie sono qui 2,8 volte superiori alle spese del mangime. E l’importo delle spese veterinarie fa sorgere altri dubbi visto che, dalle informazioni, i cani del canile di Berg di regola non vengono castrati, nemmeno le femmine"

Normalmente in qualsiasi canile le spese veterinarie comportano una maggiore spesa proprio per la sterilizzazione, ma quì non lo fanno, e allora a cosa sono serviti questi soldi??

E poi scusate, tutte le campagne e l'impegno per sterilizzare i cani italiani con l'impiego persino di mezzi itirenanti e poi nei loro rifugi i cani non sono sterilizzati??

Quì non torna niente, non solo i conti economici, è tutto molto oscuro e inquietante dove nemmeno la Asl locale ha voluto dare delle risposte.

Allora cominciamo a ragionare sulle ipotesi, può darsi che ci azzecca....

Aquila Nera ha detto...

Che strano! Sono anni che assistiamo alla condanna dei nostri rifugi (italiani) e delle nostre Leggi, per non parlare poi di come vengono accusati i responsabili per Legge dei controlli degli ostelli per i quattrozampe. E come se non bastasse, la "dura condanna" viene innalzata sia da parte delle benevoli associazioni tedesche che di quelle italiane. Quelle cioè che, criticando il proprio "Paese" continuano da altrettanti anni ad illudere gli Italiani ma soprattutto i nostri randagi che varcare le Alpi significa trovare un "paradiso terrestre" in attesa di una casa ancor più paradisiaca. Ho letto, ma non certamente con sorpresa il rapporto stilato su uno dei tanti rifugi tedeschi. Perfetti? Non credo proprio. Come definire perfetto un sito in cui un animale di taglia normale deve ripiegarsi in due, come definire perfetto un utilizzo senza senso di cifre astronomiche, come definire perfetto il numero esiguo di animali presenti. Qualcuno potrà ribadire che i cani vengono prontamente adottati, bene, che ci vengano forniti in entità numerica quanti di essi sono presenti in ogni famiglia tedesca perchè, se andati effettivamente in affido, ogni abitazione d0oltre Alpe ne dovrebbe ospitare una cifra indefinita, tale da corrispondere a tutti gli espatri dei nostri randagi e non. Non oso pensare alla fine che potrebbero fare quegli animali che, partiti dal nostro Stivale in condizioni sanitarie precarie ed evidenti (ciechi, sordi, tripodi, anziani, malati di rogna (con tali definizioni si effettuano gli appelli), sono approdati in una terra in cui i canili presentano solo esseri viventi nelle più perfette condizioni sanitarie. Non voglio aggiungere altro se non che difficilmente credo alle farse delle benevoli adozioni tedesche: tutto il mondo è in crisi, come può una famiglia tedesca accollarsi animali per i quali deve prontamente iniziare a sostenere spese mediche qualora è ormai risaputo che in Germania sono sempre più in crescita le rinunce di possesso dei propri animali per motivi economici? A volte nei castelli delle fiabe accadono mostruosità nelle segrete a differenza della felicità che regna nei poveri casolari. Attenzione ai pavimenti troppo lucidi, nascondono insidie e si lavano in maniera troppo perfetta. Meditiamo soprattutto nelle mancate risposte delle ASL tedesche: o non comprendono le domande o fanno come le tre scimmiette.