Fibrillazione al massimo, pressing su tutto e tutti da parte dei partners locali, attacchi rabbiosi… una sprovveduta coppia tedesca residente in Umbria è giunta a scrivere che le autorità che hanno chiuso il rifugio di Hornberg sono state “influenzate o corrotte” (Il Corriere dell’Umbria, 28.6.2009). Pensando forse che nessuno, in Germania, se ne accorga.
Insomma, Assisi o morte. Al punto da far pensare: ma la posta in gioco sarà veramente soltanto quel triste canile, destinato nei progetti ad essere dimezzato già nei primi giorni – in pratica, a scomparire in breve? Quel canile così dimenticato che la Pro Animale non ne fa mai parola, mentre si prodiga in presentazioni del suo rifugio, il “Sorriso di san Francesco”, e dei suoi progetti di ampliamento e rifacimento. Tanto rumore per nulla?!
Tanto rumore da distogliere l’attenzione da un altro canile: quella degli altri, almeno… perché dal canile di Tuoro, a meno di un’ora di furgone, legato ad Assisi, da sempre, negli stessi destini, quella della Pro Animale non si è mai distolta, anzi. E per quel canile – per quei cani – scadrà a fine luglio l’ordinanza di sgombero del Comune.
Come si scioglierà il “mistero del canile di Tuoro”? Forse ce lo dice la Tierschutzliga in Deutschland, che a differenza del socio più potente ed accorto chiacchiera, e parecchio. Per i lettori tedeschi, s’intende. Pensando magari che nessuno, in Italia, se ne accorga.
Un’allegra scampagnata nel Paese da prendere in giro... almeno quanto il proprio. Lasciate perdere i “lavori” nel canile, sempre gli stessi da anni, altro che la tela di Penelope. E i biscottini della contessa von Henchel von Donnersmark lasciateli alla casalinga di Solingen. Ci sono fra le righe molte altre cose più ghiotte. E più serie.
Ecco cosa raccontano:
Intervento importante a Tuoro 2009
In occasione del nostro ultimo viaggio dal 21 [domenica] al 29 marzo [lunedì] abbiamo fatto un intervento importante : una grande pulizia di primavera. Era urgentemente necessaria perché il personale è minimo. Lì c’è solo la vecchia gestrice del rifugio, Aurora [Brizzi], che è malata e va solo a supervisionare, Diana è l’unica presente tutto il giorno, Birgit è presente mezza giornata (in verità lavora di più, non va via mai puntuale) e l’aiutante Alvaro lavora solo qualche ora durante la settimana. Con un parco di lavoranti del genere c’è tempo solo per fare lo stretto necessario.
Il nostro lavoro inizia pulendo le gabbie con l’acqua a spruzzo. Le prime cucce sono pulite, ma piene d’acqua, perché tutto intorno sono chiuse e a causa del rialzo l’acqua non defluisce. Unica possibilità: fare dei fori nel pavimento! Lo facciamo. Ma il trapano non è grosso abbastanza e quindi i buchi sono troppo piccoli. Dopo pochi secondi i peli di cane galleggianti tappano i buchi e non esce nemmeno un goccio d’acqua. Al nostro Steffen allora viene in mente qualcosa, aggiungere un pezzo al trapano, come quello che usano gli elettricisti per fare i fori per le prese nei muri. Allora parto per acquistare questi pezzi ed altro. Facendo il giro al rifugio avevamo costatato che per la nostra pulizia di primavera mancavano diversi utensili. Non c’erano spugne, detersivi, nulla con cui spruzzare i disinfettanti, né stracci né guanti di gomma.
Cure veterinarie all’aperto
Il nostro veterinario Thomas Tamm e sua moglie signora Susanne mettono su uno spazio per le visite veterinarie – se lo si può definire così: un tavolo all’aperto, e questo a una temperatura esterna di 10 gradi. Poi i due iniziano a sverminare 140 cani e a fare i trattamenti antiparassitari. Sono aiutati da Ute e Birgit, poi arriva anche Diana che conosce tutti i cani ed è di grande aiuto.
Porto anche un paio di thermos di caffè che ho comprato, è urgente quanto tutto il resto dei miei utensili. I colleghi nel frattempo hanno le mani irrigidite per l’acqua fredda – qui l’acqua calda non c’è e quindi un bicchiere di caffè bollente è l’ideale.
Le aggiunte per il trapano sono ottimali e presto tutte le cucce hanno i fori nel pavimento, così l’acqua può defluire. Non penserete mica che gli animali si sdraino sul pavimento gelido? No, gli animali nelle cucce hanno tavole di legno e in inverno hanno anche le coperte. Tra l’altro, quasi in tutte le cucce abbiamo dovuto sostituire il legno perché era marcio. Ho dovuto pagare subito 400 euro per la legna che hanno consegnato.
Spiegamenti della polizia
La mattina del giorno dopo [martedì 23] all’improvviso si è presentato uno spiegamento tra polizia [NAS], veterinari ASL [ASL 2 Umbria] e aiutanti – grande controllo del rifugio! Per fortuna Thomas non aveva ancora cominciato a sterilizzare, perché come veterinario tedesco non può farlo in Italia. Dopo oltre quattro ore e tante chiacchiere gli agenti se ne sono andati.
A causa dei contatti tra Aurora e noi animalisti tedeschi ci sono sempre state dicerie negative. Si diceva che i cani che ci portiamo via li vendiamo, cioè li portiamo nei laboratori. Volevamo quindi dimostrare apertamente che non è così. Per mercoledì [24] abbiamo invitato la popolazione e la stampa a una giornata di porte aperte del rifugio [N.d.R.: la stampa, che ignorava tutto, è stata avvertita dall’ENPA]. Inge Poppe-Wühr [Pro Animale, ma anche Associazione Felix, costituita per l’amministrazione del canile di Tuoro] e Birgit hanno distribuito dei volantini. La contessa von Henchel von Donnersmark ha persino fatto dei biscotti e un’altra amica ha mandato del caffè. Beh, l’interesse della popolazione non è stato poi tanto, ma è venuta quasi tutta la colonia tedesca di Tuoro e del paese vicino [Passignano sul Trasimeno]. E’ venuta anche la stampa e il giorno dopo sono usciti articoli in tutti e tre i giornali. Bene, un inizio c’è stato, non si può pensare che il lavoro con il pubblico finisca nel giro di un giorno.
Giovedì [25] è stata la giornata degli uffici pubblici. I cani che dovevano venire in Germania li abbiamo comunicati alla ASL e provveduto ai documenti di viaggio [e l’antirabbica?!]. Tre dei nostri collaboratori hanno passato tutta la mattinata di giovedì alla ASL veterinaria .
Nel frattempo sono andata con Birgit, che mi ha fatto da interprete, a Castiglione del Lago, per discutere l’accordo con il fornitore di mangimi per il rifugio. In futuro si svolgerà nel seguente modo: la ditta consegna ogni mese una certa quantità di mangime. Io ricevo la fattura via fax in Germania. E verso mensilmente 1000 euro. In questo modo è assicurato il cibo per gli animali.
Controllo durante il carico
Giovedì sera quindi il carico dei cani. Puntualmente alle 15.30 c’era di nuovo davanti alla porta il veterinario ASL con degli aiutanti – voleva controllare il carico dei cani. C’è stato un po’ di subbuglio, una volta era troppo piccolo il trasportino, poi non andava bene il numero del chip [!!], poi c’era qualcosa di sbagliato nell’elenco [!!], ma dopo quasi tre ore (finiva il suo turno), all’improvviso andava bene tutto e siamo potuti partire. Tre colleghi sono partiti per la Germania con 13 cani, mentre il resto del gruppo è rimasto sino a domenica mattina [28], per terminare i lavori e per portar via un altro paio di cani.
Heidi e Jana dopo due settimane sono tornate di nuovo a Tuoro per andare a prendere i cani per cui mancavano dei documenti e che non potemmo portare via la prima volta. Concludendo, la nostra azione ha avuto molto successo. Abbiamo potuto trattare i cani contro i parassiti, assicurare il cibo, castrare molti maschi [chi l’ha fatto?!] e abbiamo rimesso in piedi il rifugio. Ciò è stato possibile solo grazie all’aiuto finanziario di persone amanti degli animali! Vi preghiamo di aiutarci anche questa volta con delle offerte, onde poter continuare ad aiutare i cani italiani – hanno solo Aurora e noi. Nel centro della rivista trovate il cedolino per i versamenti. Molte grazie per il vostro aiuto.
Uschi Lohse
[Ursula Sonja Lohse, presidente della Tierschutzliga in Deutschland]
I nostri aiutanti
Sono stati con noi in Italia i nostri volontari di Lichtenfels (Alto Palatinato), Sandra Fenski, Sandra Haimerl e Alexandra Brunsch, e sono venute anche Cindy Grimm e Bianca Reichardt di Salzwedel [della Tierpension Grimm, a cui appartiene il furgone presentato nel servizio di Pianeta Umbria “Il mistero del canile di Tuoro”]. Anche dalla Svizzera [!!] si era offerta una volontaria e dal rifugio di Ahlum c’erano Heidi Pursian e Uschi Lohse. Dal rifugio di Horb c’era Azubi Steffen Albus e da quello di Wollaberg Uta Handtrack, e il veterinario Thomas Tamm [di Salzwedel] e sua moglie Susanne si sono occupati delle cure veterinarie dei cani..
Tuoro in cifre
La nostra associazione Allgemeiner Tierhilfsdienst nel frattempo si è accollata la maggior parte delle spese del rifugio di Tuoro. Al mese le spese sono così suddivise: 1.300 euro per una persona a tempo pieno incluse le tasse varie [Diana]530 euro per una persona a tempo parziale comprese le tasse varie [Birgit]700 euro per spese veterinarie e piccole spese1.000 euro per mangime.
http://www.mobile-tierrettung.eu/tuoro
11 commenti:
Per fortuna che fra gli aiutanti troviamo Heidi, nome che da fiducia, non trovate? chissà se andrà con le caprette!
Mammia mia quanto sono patetici...
vorrei anche ricordare che proprio la Tierschutzliga ha il divieto di raccogliere fondi e fare banchetti nel Rheinland Pfalz!!! perché in occasione di un controllo da parte degli organi addetti (tipo finanza) non ha voluto precisare dove sono finite alcune offerte...
Accà nisciun è fesse!!! Geht nach Hause, bleibt zu Hause!!!
Insomma, il canile è in smantellamento e loro battono cassa come sempre... vorrei avere quella faccia, dev'essere utile nella vita.
E il veterinario che "meno male che non aveva cominciato"... linguaggio da delinquenti. O da gente che è abituata a fare quello che le pare, dove vuole e come vuole. Soprattutto in terra sottosviluppata, dove c'è una "colonia tedesca", come nel cuore dell'Africa coloniale. E con gli stessi toni arroganti, che fanno tanto effetto sul tedesco medio.
Come in tutti i Paesi esposti alle loro razzie, dove a quel che si sa la petizione dell'ENPA è stata accolta come un segnale coraggioso e tradotta in non so più quante lingue.
Date un'occhiata al comportamento della ASL: che ve ne pare?
A prescindere da ciò che la Pro Animale cerca di ottenere, credo che sia giunta l'ora di dire basta a tutto l'assurdo che si è creato nel nostro Paese e rimandare piacevolmente le volontarie straniere a gestire il loro "randagismo" in terra propria nella quale i cani languono veramente in condizioni pietose nei rifugi. Assurdo anche che dei Sindaci, disconoscendo una circolare ministeriale tendano sempre, per la gestione dei rifugi italiani, a propendere per il miglior offerente. Assurdo ancor più il silenzio assoluto in tutta questa faccenda della prima associazione antivivisezione del nostro bel Paese: la L.A.V.
Concordo perfettamente con quanto asserito nel commento del 19 luglio. E' impensabile che le associazioni italiane vengano discreditate nella scelta di gestione di rifugi da associazioni estere pur se nella storia si presentano varchi nelle frontiere e possibilità di lavoro aperte a tutti. Lavoro certamente, ma non la gestione delle esistenze di creature senzienti alla quale però manca la facoltà di farci pervenire notizie del loro reale stato in terra straniera, quella terra nella quale vengono spedite ininterrottamente da associazioni presenti in Italia. Il randagismo nostrano non può assolutamente risolversi con la deportazione dei nostri animali verso paesi nei quali il randagismo imperversa nello stesso modo se non peggiore e sarebbe veramente ora che anche la LAV faccia sentire la sua voce, sempre se riesce a stabilire la sua attuale visione del mondo an imale.
Ebbene, si! siamo ridotti molto male. Questi trafficanti stranieri, comunque si chiamino, non solo offendono pesantemente gli italiani, ma anche i Sindaci, le Asl, le Regioni ed il Governo.
Noi siamo stanchi di trafficanti stranieri e dei loro collaboratori italiani, ma siamo anche stanchi dei politici che non hanno mai fatto nulla per mettere fine a questo inganno terribile.
Nessuna di queste "associazioni" che si vogliono occupare dei nostri randagi si preoccupa dei randagi del suo Paese? perchè prima di voler intervenire ad ogni costo in casa nostra non sistemano il randagismo nel loro Paese?
Io ero una delle persone presenti a Como Brogeda quando il 13 giugno 1995 è stato fermato un Fiat Ducato bianco con la scritta in blu Pro Animale, targato CE 706040 contenente dai 38 ai 40 cani destinati all'espatrio in Svizzera e Germania.
Dico questo perchè alle ore 17 i cani risultavano essere 38, mentre alle ore 20 erano diventati 40 cani posti sotto sequestro.
Il giorno 15 è avvenuto il prolungamento del sequestro cautelativo con vincolo sanitario e ordine di rientro dal luogo di provenienza dei 40 cani.
Per informazione aggiungo che i cani erano tatuati in modo assai singolare: LP seguito da un numero.
Ognuno tatuava come gli pareva? Allucinante....
Ho capito di chi era il furgone targato CE, aveva sempre a che fare con la Pro Animale!!!
CONOSCO BENE LA REALTA' DEL CANILE DI TUORO DELLA SIGNORA BRIZZI AURORA, E CONOSCO BENE LE PERSONE TEDESCHE CHE AIUTANO LA SIGNORA BRIZZI, POSSO DIRE CON CERTEZZA CHE DIETRO ALLA ASSOCIAZIONE TEDESCA NON VI SONO STRANE COSE, IN REALTA' LORO RIESCONO A RACCOGLIERE MOLTI FONDI E A DARE UNA MANO CONSISTENTE ALLA BRIZZI SIA IN TERMINE ECONOMICO CHE PRATICO, VOLONTARI, MANGIME PER CANI E GATTI, COPERTE E ALTRE COSE RACCOLTE IN GERMANIA, L'UNICA COSA CHE MI SENTO DI DIRE SULLA SIGNORA AURORA CHE SECONDO ME E' TROPPO BUONA, PER QUESTO SI TROVA IN QUESTA SITUAZIONE, IN ALCUNI PROGETTI SI E' LANCIATA SENZA VALUTARE TANTE COSE, UNA COSA E' CERTA AI CANI VUOLE BENE DAVVERO E NON MI RICORDO DI AVER MAI VISTO MALTRATTAMENTI O SPEDIZIONI DI CANI DESTINATI ALLA VIVISEZIONE
Vorrei sapere quante persone che hanno commentato in modo negativo, fanno qualcosa per i cani. Io sono stato varie volte al rifugio di Aurora e posso dire che fa il massimo. E dobbiamo ringraziare quelle associazioni tedesche che ci aiutano, visto che noi siamo talmente stronzi di andare ad aiutare i canili spagnoli romeni e croati invece di pensare ai canili che dal Lazio in giù sono una vergogna! Ma i 160 cani in esubero se fossero andati via da Aurora, vi chiedete mica dove andrebbero a finire? Nei canili lager, ovvero quelli gestiti da societa a reponsabilità LIMITATA che vincono gli appalti con i comuni a prezzo ribassato. Società a NESSUNA responsabilità, dato che devono guadagnarci sulla pelle dei cani. Quindi toglietevi la merda dalla bocca quando parlate dei volontari stranieri. Credete che passare na settimana in canile siano ferie? Maledetti benpensanti del cazzo! FLAVIO MARALDI non Anonimo o Ringhio!
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