Sta a ciascuno di noi rimanere con gli occhi aperti per non perdere queste tracce per essere consapevoli, e non burattini manovrati senza capacità critica.
Su questo blog c'è qualche traccia, il resto non dovete mai smettere di cercarle voi.

giovedì 15 aprile 2010

Procedure condivise… da chi?


Gentili sig.ri,
si ritrasmette la procedura in oggetto nella quale sono state recepite le osservazioni alla bozza preliminare. (l’ultima osservazione è del 24 febbraio 2010).
Sulla base dei contenuti della stessa sono state predisposte le lettere di richiesta collaborazione alle Ambasciate dei Paesi individuati (Germania, Svizzera, Austria, Svezia ecc.) per giungere ad un accordo e fissare un protocollo bilaterale.
Eventuali aggiornamenti consecutivi vi saranno comunicati.
Distinti saluti.

Dott. Giandomenico Di Vito
Dipartimento per la Sanità Pubblica Veterinaria, la Nutrizione e la Sicurezza degli Alimenti
Direzione Generale della Sanità Animale e del Farmaco Veterinario
Ufficio VI – Benessere Animale
Oggetto : Procedura per la movimentazione di cani dai rifugi italiani per pratiche di adozione
internazionale, condivisa ed elaborata, in base alle aspettative emerse nel corso della
riunione del 19 novembre 2009 e alle osservazioni formulate dal gruppo di lavoro.

La movimentazione di animali può avvenire solo ad opera di Associazioni riconosciute in conformità alla vigente normativa regionale, onlus o Enti morali aventi come finalità la protezione degli animali.

Tali Associazioni, onlus o Enti morali aventi come finalità la protezione degli animali, devono comunicare per iscritto al Servizio Veterinario ASL competente per territorio che effettuano o intendono effettuare adozioni al di fuori del territorio nazionale.

Gli animali movimentati devono obbligatoriamente essere identificati con microchip e iscritti all’Anagrafe Canina nazionale.

Tutti gli animali movimentati devono essere muniti del Passaporto comunitario previsto dal regolamento (CE) n.998/2003, recante l’attestazione sanitaria della avvenuta vaccinazione antirabbica e di eventuali trattamenti antiparassitari richiesti dal Paese di destinazione.

Per ogni movimentazione le Associazioni, onlus o Enti morali aventi come finalità la protezione degli animali devono fare, con almeno 10 giorni di anticipo rispetto alla partenza degli animali, una comunicazione all’ASL territorialmente competente, specificando le generalità dell’Associazione ricevente e del privato cittadino che adotterà l’animale, il numero del relativo microchip e del Passaporto comunitario.

Per ogni movimentazione, comunicata conformemente al precedente punto 5, il Servizio Veterinario della ASL territorialmente competente provvederà a rilasciare la certificazione sanitaria, che può essere cumulativa nel caso di più animali, conforme alla Direttiva 92/65 CE (Allegato E parte I) e a produrre il relativo messaggio TRACES (riportando nella parte I del TRACES, alla casella I. 31, il numero di ogni singolo passaporto e microchip) per l’Autorità sanitaria del Paese di destinazione; per tale scopo è necessario che le strutture di partenza e, parimenti, quelle di arrivo siano accreditate nell’ambito del citato sistema TRACES.

Per ogni animale oggetto della movimentazione deve essere garantita, a cura dell’Associazione o privato cittadino che adotta l’animale, l’iscrizione nelle anagrafi o banche dati attivate nei Paesi di destinazione; tale adempimento comporta il coinvolgimento, per le dovute verifiche, delle Autorità di controllo del Paese di destinazione.

Annualmente i Servizi Veterinari territorialmente competenti, tramite i Servizi Veterinari delle Regioni e Province autonome, trasmettono, entro il 31 gennaio dell’anno successivo, un resoconto di tali movimentazioni al Ministero della Salute - Direzione Generale della Sanità Animale e del Farmaco Veterinario.


La procedura prevista può essere completamente applicata soltanto attraverso la collaborazione con le Autorità competenti del Paese di destinazione (Germania, Austria, ecc.) alle quali viene proposto un protocollo bilaterale.

In via preliminare, prima che la procedura diventi operativa, è opportuno acquisire l’elenco delle Associazioni di protezione ufficialmente riconosciute nei Paesi comunitari di destinazione nonché l’elenco delle strutture accreditate nell’ambito del sistema TRACES, autorizzate a ricevere gli animali in questione, per permettere la corretta predisposizione e la trasmissione dell’informazione da parte delle autorità italiane di cui trattasi
Si richiama, infine, l’importanza del punto 7, l’applicazione del quale risulta indispensabile per consentire la piena e sicura rintracciabilità degli animali; su tale aspetto deve essere, quindi, assicurata la collaborazione delle Autorità di controllo del Paese di destinazione.

Fermo restando che, il trasferimento dei cani per l’adozione in altri Paesi non debba essere incentivato in quanto non rappresenta la soluzione al problema randagismo questa Amministrazione ritiene che, tale pratica, può essere consentita solo se eseguita secondo una procedura condivisa e conforme alla normativa vigente.
Solo in questo modo, la movimentazione degli animali può essere controllata e ridimensionata mentre, l’adozione di altre misure già previste quali, l’identificazione, la registrazione in anagrafe e la sterilizzazione, possono contribuire significativamente alla riduzione e al contenimento del randagismo.
Infine, qualora non si riesca ad ottenere sufficienti garanzie da parte delle Autorità competenti dei Paesi di destinazione, si provvederà ad adottare tutte le opportune misure al fine di bloccare definitivamente tale movimentazione.



E adesso, care Grandi Associazioni, dopo questo capolavoro di piroette su una punta di spillo, giacché tale è la consistenza sostanziale e giuridica del punto di partenza (a proposito: divertentissima soprattutto la parte finale del documento), adesso cosa intendete raccontare ai vostri iscritti e soprattutto alle migliaia di cittadini che hanno firmato tutt’altro, aderendo alla petizione “Ti deporto a fare un giro”, fidandosi del vostro nome? Vorrete piroettare anche voi, aspettando che, voi condiscendenti, si consumi questo tradimento delle nostre conquiste legislative e della nostra dignità nazionale… per poi dire magari che non siete d’accordo? Chi vi crederà?


Fonte: http://www.unaecoanimali.it


9 commenti:

Anonimo ha detto...

E così i nostri randagi sono equiparati agli animali da macello, da allevamento, ai pezzi di animali (prosciutti ecc.), allo sperma, agli ovuli = questo è TRACES che il Ministero vuole seguire e che le associazioni presenti, con esclusione della UAI, trovano vada bene..siamo al fallimento totale!

Biagino ha detto...

Chi condivide qualcosa con una esportatrice deve per forza essere favorevole al traffico e ad una sua continuazione in perpetuo!

Anonimo ha detto...

Siamo al fallimento totale, alla vendita dei propri ideali (se mai ci sono stati, in certe persone).
Al primo posto non ci sono gli animali, ma gli affari di certe associazioni e degli individui che le guidano, le rappresentano...
Ora aspettiamo di vedere insorgere tutti quanti, simpatizzanti-soci-delegati-rappresentanti, non condividono quanto i "capi" hanno deciso. Ma per questo, ci vuole innanzitutto informazione. Ed è questo che stiamo facendo e dobbiamo continuare a fare.

Admin ha detto...

Perfettamente daccordo, l'informazione è la prima cosa contro campagne mistificatorie di una realtà che sta solo nelle favole, ma si sa, ciò è "l'anima del commercio"
Come sempre, e come in tutti i settore per raccogliere consensi si raccontano "balle" ma forse qualcuno ancora non si rende conto di quanto la gente sta aprendo gli occhi, e il successo della petizione "Ti deporto a fare un giro" dell'Enpa ne è un valido esempio.
Dunque volete giocare la partita da soli? Mi dispiace, non è più possibile.....

Anonimo ha detto...

... peccato che ora l'ENPA abbia preso una strada diversa!

Ringhio ha detto...

Quale ENPA? quello dei vertici, dedito ad accordi ed equilibri, desideroso di vantaggi e timoroso degli svantaggi, preoccupato solo di sé e degli amici, o quello che sta nei canili, che segue i problemi locali, che lotta contro tutto e contro tutti, quello che "ci crede"?
È a quello che dobbiamo fare appello. A quello e ai cittadini. E il lavoro è uno solo: informare, informare, informare.
Diffondiamo TUTTO ovunque.

Anonimo ha detto...

Ovvio che parlo dell'ENPA dei vertici e ovvio che non necessariamente a livello locale siano tutti d'accordo... ma allora, che facciano la rivoluzione!! Coraggio! Per ora, l'ENPA più rappresentata, a livello politico e televisivo, è quella che fa accordi con gli esportatori...

Aquila Nera ha detto...

Erro se affermo che il nostro Ministero della Salute ha condiviso e non elaborato ciò che è stato in effetti elaborato dal altre menti?

Giulia ha detto...

Penso che Aquila Nera abbia proprio ragione: le menti non possono che essere coloro i quali ne trarranno vantaggio. Il ministero non ha voluto ascoltare e capire i contrari al traffico...