Legislatura 16 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-02778
Atto n. 4-02778Pubblicato il 2 marzo 2010 Seduta n. 343
GARAVAGLIA - Al Ministro della salute. -
Premesso che:
in Italia esiste una rigorosa e completa legislazione a tutela degli animali, con particolare attenzione agli animali da compagnia, quali i cani e i gatti;
grazie al proficuo lavoro dei Nuclei antisofisticazioni e sanità dell'Arma dei Carabinieri, cui va rivolto un forte apprezzamento ed appoggio, sono state compiute decine di brillanti operazioni che hanno impedito il compiersi di gravissimi atti ai danni degli animali;
è però giunta notizia, da alcune associazioni votate alla tutela di cani e gatti, che il Ministero della salute rischia di agevolare il turpe commercio di cani randagi (destinati a Paesi del nord Europa) che andrebbero ad ingrossare enormemente le fila delle migliaia di cani che ogni anno vengono destinati alla vivisezione ed ad altri scopi illeciti;
è stato infatti reso noto che il Ministro in indirizzo avrebbe in progetto di approvare un protocollo per la “Movimentazione di cani dai canili rifugio per pratiche di adozione internazionale”, per creare una tracciabilità per i randagi prelevati da canili e rifugi italiani e destinati ad adozioni internazionali, soprattutto in Germania e Svizzera; tuttavia, tracciare i cani in partenza dall'Italia fino al Paese di destinazione è operazione del tutto inutile se, una volta giunti a destinazione, non vi sono più obblighi di ulteriore tracciabilità o se comunque manca la possibilità di verificare successivamente la reale destinazione degli animali stessi;
considerato inoltre che:
in Paesi, quali la Germania, non esiste una anagrafe canina pubblica, qualsiasi cane che giunga in uno di questi Paesi – ancorché “tracciato” alla partenza e nel primo luogo di arrivo all'estero – non sarà ulteriormente reperibile dopo le successive cessioni;
in ogni caso, una volta giunti oltralpe, gli animali sono sottoposti alla legge territoriale ivi vigente, con sottrazione delle tutele e le salvaguardie conquistate e garantite in Italia;
i canili tedeschi hanno ampiamente superato la capienza massima (così come denunciato da numerose associazioni tedesche nonché dagli stessi veterinari tedeschi);
negli ultimi anni si è notevolmente intensificato il commercio di gatti e cani randagi, in particolare verso la Germania e l'Europa del Nord: gli animali vengono prelevati in Italia, Grecia, Turchia, Spagna, Europa dell'Est, Asia, Africa del Nord e isole mediterranee, con promesse di meravigliose adozioni; di fatto però la destinazione finale di ogni singolo animale rimane segreta e, comunque, non verificabile (adducendo anche motivi di privacy);
detto commercio ha assunto dimensioni mondiali e in Germania affluisce, ogni anno, una quantità di cani assolutamente incompatibile con qualsivoglia reale pratica di adozione internazionale;
alcuni Stati, quali ad esempio la Grecia, consapevoli delle reali finalità che si mascherano dietro alle millantate pratiche di adozione internazionale, si sono fermamente opposti a detto traffico, imponendo la rigida applicazione delle norme nazionali di tutela degli animali;
è altresì nota la necessità di impiegare, in ambito di ricerca, ogni tipologia di razza animale, compresi i meticci;
sul mercato dei laboratori farmaceutici, il prezzo di acquisto di un gatto adulto è superiore a 500 euro, per un cane adulto è superiore a 1.000 euro, mentre un cane randagio viene prelevato a costo zero e commercializzato a prezzi decisamente inferiori;
tale interesse commerciale è in grado di realizzare una ramificata organizzazione criminosa con fini esclusivamente lucrosi, ancorché spesso falsamente ammantata da sentimenti filo animalisti;
detta organizzazione criminosa è altresì in grado di utilizzare la collaborazione o di sfruttare la buonafede di molte organizzazioni animaliste, italiane ed internazionali, le quali più o meno inconsapevolmente contribuiscono a realizzare detti turpi profitti;
è altresì noto che per il progetto "Reach" verranno testate o ritestate, in 10 anni, circa 100.000 sostanze e composti chimici, con la previsione di utilizzare, allo scopo, milioni di animali,
si chiede di sapere:
quali interventi il Ministro in indirizzo intenda realizzare, o abbia già realizzato, per richiamare le Regioni ed i Comuni alla puntuale e rigorosa applicazione della legislazione italiana in tema di tutela degli animali e di randagismo;
se non ritenga altresì necessario soprassedere all'approvazione del citato protocollo, in quanto strumento che, se attuato, finirebbe per distruggere il senso stesso di una legislazione a tutela degli animali.
15 commenti:
la Senatrice Garavaglia era già intervenuta nel 1993 con la mitica circolare n. 33 - sempre invocata per fermare i trafficanti trovati in castagna con furgoni zeppi di randagi.
Ora mi auguro che la sua interogazione arrivi in tempo per fermare la bieca volontà di declassare i nostri randagi a livello di merce animale o di orgine animale qualsiasi. Certo è una onorevole degna di rispetto alla quale deve andare tutta la nostra gratitudine
La Senatrice Garavaglia era intervenuta nel 1993 con la mitica circolare n. 33 - sempre invocata per fermare i trafficanti trovati in castagna con furgoni carichi di randagi. Mi auguro che la sua interrogazione arrivi in tempo per fermare la bieca volontà di declassare i randagi - protetti dalla legge 181/91 - a merce animale o di origine qualsiasi.
Strano, molto strano, che nessuno intervenga sia per dire che per contestare...
Fulmine a ciel sereno? ;-)))
Per qualcuno forse sì... :-)
Rompo io il ghiaccio per dire che effettivamente sono rimasto colpito dalla chiarezza e dalla durezza del testo, neanche la stessa Garavaglia aveva detto pane al pane in questo modo nel 1993.
Questa interrogazione è un gioiellino da vecchio e solido linguaggio politico, altro che Mancuso. È vero che tra Mancuso e Garavaglia sono successe alcune cose...
Così a caldo, provo a dire quel che mi è venuto in mente.
Intanto la struttura: 1. la legislazione, che c'è, rigorosa e completa 2. il ringraziamento ai NAS, che ci sono e lavorano. E poi quel "però" che introduce la requisitoria più spietata che abbia sentito, con lo smascheramento della truffa della tracciabilità.
Guardate i termini usati. IL turpe commercio (non UN ipotetico turpe commercio). I cani VENGONO destinati a scopi illeciti. Il commercio si è intensificato, ha dimensione mondiale e destinazione Germania... e più sotto "detto commercio" diventa "detto traffico"... laddove si parla di MILLANTATE pratiche di adozione internazionale. E poi: un'organizzazione criminosa con fini esclusivamente lucrosi. Più chiaro di così...
Ma sono soprattutto deliziato dalla perfidia dell'understatement, là dove si dice che anche le associazioni definite in buona fede "più o meno inconsapevolmente" contribuiscono a realizzare "detti turpi profitti". Non si può essere "più" o "meno" inconsapevoli. L'inconsapevolezza è un valore assoluto. O si è inconsapevoli o si è consapevoli...
E infine la conclusione, che dà il colpo di grazia alla goffaggine dell'inciucio. Splendido. Fossi stato seduto a quel tavolo, diventerei, come si dice? rosso pompeiano? Grazie, senatrice.
Grazie davvero, On. Garavaglia!
Finalmente qualcuno, anche nei palazzi del potere, ha ripetuto, con un'ottima scelta di termini pregnanti, le domande, i dubbi e le drammatiche certezze di chi è sempre stato contrario a questi traffici e lo è rimasto...
Adesso aspettiamo la risposta del ministro... che qualcosa dovrà pur dire...
Dobbiamo lasciarle il tempo di consultare le sue fide associazioni... poi vedremo come si trarrà fuori dalla faccenda!!
Ma nessuno si è ancora accorto che la frittata è già fatta? Leggete attentamente l'articolo 7.1.2 della edizione IV 2010 delle lineee guida per i controlli all'importazione presso i PIF e vi troverà anche l'esportazione....
L'art. 7.1.2 delle Linee guida si riferisce all'ingresso e circolazione negli Stati membri di cani, gatti e furetti da Paesi Terzi e riprende il 998/2003. A cosa ti riferisci?
io leggo: introduzione in Italia e verso stati membri e si riferisce si al reg. 998 del 03, ma è inserito nel Traces
Le Linee guida riguardano tutto ciò che è controllato ai Posti Frontalieri all'ingresso nel territorio comunitario, compreso tutto ciò che è di proprietà privata, e ci rientrano anche gli animali da compagnia normati dal 998/2003. Il controllo avviene in base a disposizioni del 2005, quindi non mi sembra che ci sia nulla di nuovo.
Anche a me pare che qual paragrafo tratti anche dell'esportazione, ossia traffico...!
Il Decreto del 2005 e la Circolare dello stesso anno, secondo me, si riferiscono al fatto che i controlli sono affidati all'Agenzia della Dogana.
Se non si trattasse anche di esportazione, e se non ci fosse il rischio di vederla legalizzata, perché la Garavaglia sarebbe intervenuta?? Non credo che avrebbe fatto un'interrogazione senza motivo, no?
Io non ho trovato il discrimine di cinque animali in nessuna norma precedente, mentre qui il numero fa la differenza su chi deve controllare (dogana o PIF)...
se nelle linee guida x i controlli all'importazione si parla di "introduzione in Italia e VERSO stati membri" mi pare si preveda che cani e gatti (e furetti) entrino ed escano...o no? certo in numero non superiore a 5 alla volta!!!
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