Sta a ciascuno di noi rimanere con gli occhi aperti per non perdere queste tracce per essere consapevoli, e non burattini manovrati senza capacità critica.
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domenica 5 luglio 2009

La situazione dei 519 rifugi in Germania è sempre più critica


Il Deutsche Tierschutzbund (Coordinamento delle associazioni tedesche di protezione degli animali) è rappresentato a livello nazionale da 519 rifugi e 744 associazioni animaliste consociate. Negli ultimi mesi l’associazione madre ha ricevuto un crescendo di comunicazioni secondo cui la motivazione fornita per la cessione di animali era “ragioni finanziarie”. Oltre a questo, le associazioni locali vanno incontro a una drastica diminuzione delle offerte, conseguenza della crisi economica, che non può essere compensata dai pochi contributi pubblici per il mantenimento dei rifugi.

Le conseguenze della crisi economico-finanziaria, ma anche le nuove normative sui contributi sociali, si ripercuotono negativamente sull’esercizio della protezione animale. È questo il risultato di un’indagine fatta eseguire dal Deutsche Tierschutzbund. E’ in drastico aumento il numero di animali ceduto ai rifugi per motivi finanziari; investimenti nelle strutture dei rifugi non sono più finanziabili. L’ulteriore crollo delle offerte avrà conseguenze drammatiche. I rifugi possono, se gestiti ai livelli attuali, continuare a lavorare per soli 16 mesi.

Il Deutsche Tierschutzbund chiede un “Patto sociale di protezione degli animali”.

Il 69% degli animali nei rifugi viene ceduto con la motivazione “problemi finanziari”. La maggior parte delle “vittime della crisi finanziaria” sono i cani (85% dei nuovi arrivi nei rifugi), seguono i gatti (56%) e i piccoli animali (15%). Anche la situazione delle adozioni si sta facendo critica, sono soprattutto i cani a restare nei rifugi più a lungo.

Andamento della cessione di animali a causa di problemi finanziari(periodo di raffronto: due anni)
cani
85 %
gatti
56 %
piccoli animali
15 %
animali malati
6 %
uccelli
3 %
grandi animali
1 %
animali esotici
1 %
animali anziani
0 %


Incremento della cessione di animali per motivi finanziari
rapportato all’anno precedente

cani
29 %
gatti
26 %
uccelli
12 %
piccoli animali
19 %
grandi animali
5 %
animali esotici
20 %
animali malati
21 %
Media di tutti gli animali
26 %
Il 54% dei rifugi riferisce che le spese per il mangime sono in continuo aumento. I risultati dello studio condotto dal MAFO Institut (Schwalbach) mostrano che i rifugi potrebbero divenire “motori regionali di lavoro”.
Variazione del costo del mangime tra il 2007 e il 2008
molto incrementato

8 %
incrementato
46 %
invariato
43 %
ridotto
3 %
leggermente diminuito
0 %
Incremento del costo del mangime nel 2008 rispetto al 2007*
15 %

*Tutti gli intervistati dicono che la spesa per il mangime nel 2008 è aumentata o molto aumentata. Presso il 75 % dei rifugi sono necessari investimenti, che però per problemi finanziari devono essere rimandati. In molti rifugi le offerte sono diminuite di molto. Alcuni rifugi sono già sull’orlo del fallimento.

Investimenti pianificati nei rifugi su 1-2 anni
interventi costruzione (netto)
27 %
gattili
5 %
gabbie (per cani e gatti)
5 %
nuove costruzioni (netto)
23 %
nuove costruzioni per animali, gatti, cani
5 %
risanamenti/innovazioni (netto)
21 %
risanamenti/ammodernamenti/rinnovamenti in generale
6 %
risanamenti costruzioni per animali, gatti, cani
5 %
trasformazioni/ampliamenti (netto)
5 %
altro (netto)
6 %
nessun investimento pianificato
25 %
“Abbiamo bisogno di un patto sociale. La protezione animale oltre all’impegno ideale è anche una questione di fondi. Per poter sostenere subito la protezione animale abbiamo bisogno di 15 milioni di euro. Ciò di cui abbiamo inoltre bisogno è che nel calcolare i contributi sociali vengano considerati anche gli animali”, afferma Wolfgang Apel, Presidente del Deutsche Tierschutzbund. E continua: “Se non agiamo subito, gli animali che accudiamo per conto dei Comuni dovremo portarli in municipio”. Nei rifugi associati al Deutsche Tierschuzbund, vengono accuditi annualmente 300.000 animali. Solo il lavoro volontario fa risparmiare allo Stato annualmente oltre mezzo miliardo di euro di costi per il mantenimento degli animali. Per gli anziani e per le persone socialmente deboli gli animali rappresentano spesso l’ultimo legame con la società. Chi ha un animale è spesso costretto a cederlo, perché nel calcolo dei contributi sociali non ha alcun peso il fatto di detenere un animale. È un processo che si fa più drammatico di giorno in giorno e per una comunità sociale è anche un processo con un grosso potenziale esplosivo. “La protezione degli animali è un dovere di tutta la società, da cui non possono tirarsi indietro né lo Stato, né le Regioni, né i Comuni. Sono i rifugi in questo caso che si accollano il compito, proprio dello Stato, di accogliere animali in difficoltà. Lo Stato delega una serie sempre maggiore di suoi compiti a una protezione animale caritativa, che si accontenta dell’onore, senza assicurarsi che questa sia nelle condizioni di poterli affrontare”, spiega Apel.
Riepilogo

Nel 69% dei casi la causa della cessione di un animale ai rifugi è per motivi finanziari. Rispetto all’anno precedente, i casi di cessione di un animale per motivi finanziari sono cresciuti del 26%. Il 55% degli intervistati afferma che un nuovo affido degli animali ceduti è difficoltoso a causa della situazione finanziaria.
Il 54% degli intervistati afferma che il costo del mangime per il rifugio è aumentato o molto aumentato. Riferiscono che nel 2008 c’è stato un aumento medio del 15% rispetto al 2007.
Il 62% degli intervistati ha già risentito di una diminuzione delle offerte. Il 60% dei rifugi intervistati che hanno pianificato investimenti per i prossimi due anni ha preventivato di spendere in media intorno ai 50.000 euro. Il 69% degli investimenti pianificati non sono garantiti finanziariamente. Il 79% degli investimenti, pianificati ma ancora senza fondi stanziati, sono stati rimandati a causa della situazione economica vigente. In caso di una diminuzione del 25% degli introiti pubblicitari, solo la metà dei rifugi sarebbe veramente in grado di continuare l’attività a media scadenza. In media, non sarebbero più in grado, nel giro di 16 mesi, di continuare la gestione così come sono riusciti a mantenerla sinora.

http://www.derwesten.de/nachrichten/nachrichten/tierisches/2009/6/30/news-124188084/detail.html
http://www.tierschutzbund.de/3601.html (comunicato stampa del Deutsche Tierschutzbund)

10 commenti:

Anonimo ha detto...

Se anche da loro esistono preoccupanti e pesanti casi di abbandono perchè vogliono fare "adottare" cani stranieri?
Come si può credere ad una simile fandonia?

Anonimo ha detto...

Io ricordo che una volta una giornalista tedesca ha sostenuto che i cani italiani sono più allegri di quelli tedeschi e ricordo anche di averle chiesto se è perchè bevono vino al posto della birra!!!!!

Anonimo ha detto...

Consideriamo che i 519 rifugi sono UNA parte del totale dir rifugi esistenti in Germania (solo quelli associato al DTB!!). I miei amici tedeschi è da un pezzo che mi dicono che la situazione è al collasso!!Che vengono soppressi molti cani nei rifugi stessi! Si leggono molte notizie di maltrattamento e di avvelenamento in tutta la Germania, di sparizioni di animali.... cioé la situazione è esplosiva. Ma continuano a portarci cani e gatti da mezzo mondo! Che fine faranno?Tutti questi viaggi comportano dei costi.. c'è qualcosa di inquietante.. non è normale

Ringhio ha detto...

Alla buon'ora...
Questa è la situazione della protezione animale che ha rapporti con le istituzioni e che fronteggia la situazione REALE.
Naturalmente, i nostri amici delle imprese di import-export fanno un discorso diverso sui loro depositi di animali.
Perché? ma perché, delle due l'una, o parliamo di protezione animale o parliamo... d'altro.

Aquila Nera ha detto...

Pian pianino la verità sta venendo a galla: l'illusione della buona riuscita delle adozioni italiane all'estero, o meglio in Germania, sta vacillando. Si continuerà ancora con queste trasferte senza fine o a "buon intenditor, poche parole?

Anonimo ha detto...

Eh sì, riguardo agli ultimi tre commenti,... mi vien la pelle d'oca.. se penso a cos'altro servono tutti i randagi...(e non solo perché possono sparire anche quelli padronali.. ne sevono tantissimi)!
Basta, ora basta!

Anonimo ha detto...

Quando il coperchio cadrà ne vedremo delle belle: animalari in fuga reale o concettuale che negheranno di aver mai neppure sospettato di aver collaborato alla distruzione di esseri viventi, che si batteranno il petto chiedendo perdono sostenendo la loro buona fede. Io non dimentico nulla e anche se ciò avverrà non vi sarà perdono da parte mia, nessun perdono e nessuna pietà.

Anonimo ha detto...

Nonostante queste notizie sui rifugi stracolmi nel nord, le leggi che non sono a favore degli animali..... leggo ieri, e mi è venuto un colpo: cercasi controllo preaffido a Zurigo!!!!!!!!!
Siamo al delirio.... io farei una petizione per fermare la gente che va spostando, adottando e raccattando animali ovunque!!!!!!!!

Anonimo ha detto...

Canili pieni in Germania,ma la deportazione continua!! Girano appelli disperati e le staffette vanno a gonfie vele (pagano persino autisti e noleggiano furgoni)!!
La coscienza dove ce l'ha stà gente che manda animali nell'ignoto?
Chi glieli dà i soldi per far sà e giù dal Sud al Nord e dal Nord al Sud?
Vergogna!

Anonimo ha detto...

Non solo, girano di nuovo mails diffamanti contro l'Italia tradotte in varie lingue!! Eh sì, serve merce, tanta merce!!
Nessun perdono e nessuna pietà, come scrive un anonimo nel post precedente!
Prima o poi il male che si fà si paga!